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giovedì 23 giugno 2016

Intervista a KAREN WAVES autrice di "LE CESODIE DI BUSAN"

Ecco qua, finalmente, l'angolo delle interviste ad autori ed autrici.
La prima ad inaugurare questo spazio, è la bravissima Karen Waves, che con il suo libro "Le cesoie di Busan", ci ha catapultato nell'affascinante Corea, in un turbinio di emozioni difficili da dimenticare.

In esclusiva per voi, ecco cosa ci ha detto:

Raccontaci un po' di te, chi è Karen Waves? Come è nata la voglia di scrivere?

Sono prima di tutto una lettrice... ho sempre amato le storie, me le raccontavo anche quando ero una bambina e ho sempre sognato di scriverle. Avevo provato a scrivere già due storie, ma erano romanzi in cui non credevo davvero, pieni di difetti. Senza contare i moltissimi racconti e fan-fiction. Questa volta, con Le cesoie di Busan, forse ho semplicemente trovato la storia giusta e imparato dai miei errori.


Com'è la tua giornata tipo?
Prima di tutto c'è la lotta con la sveglia e la lunga marcia fino alla macchina del caffè. Poi controllo le e-mail, scrivo post per i social, mi persuado che dovrei anche vestirmi, pettinarmi e apparire come un normale essere umano. In genere il pomeriggio è dedicato allo studio, e se non esco di casa non riesco a concentrarmi, quindi di solito vado in biblioteca o nelle aule studio. Scrivo meglio di notte, sono un po' un gufo da quel punto di vista.


Il tuo libro è ambientato in Corea e sin dalle prime pagine si denota una profonda conoscenza e cultura del posto. Ci sei mai stata? Da cosa è stata tratta l'ispirazione?

Purtroppo non ci sono mai stata! Sono appassionata da anni di cultura coreana, dal k-pop, ai k-drama, ai loro romanzi e poesia più letterari. Se potessi andrei a Seoul anche domani, ma la distanza è molta, e in mancanza di fondi per compiere il viaggio ho sempre cercato di conoscere questo paese documentandomi online e sui libri. Quando ho deciso di scrivere il mio romanzo ho cominciato a fare ricerche più rigorose, a seconda di quello che mi serviva per certi capitoli.


Hai deciso di auto-pubblicare il tuo libro, è una scelta molto coraggiosa, ti sentiresti di raccontarci come mai? (Così invogliamo chi come te scrive e magari vuole fare un grande passo)

Penso che la passione profonda che provavo per questa storia mi abbia un po' costretta. Anche se da un lato pubblicare mi terrorizzava, dall'altro non potevo pensare di lasciare che anche questo libro restasse lettera morta. Inoltre, lo stato dell'editoria italiana mi persuadeva poco: nessun grande editore sarebbe stato interessato alla mia storia (troppi elementi fuori dalle mode attuali, secondo me) e nessun piccolo editore mi convinceva abbastanza da affidargli quello che avevo scritto. Volevo provare a realizzare il libro da sola, come piaceva a me (il titolo strano, la copertina, la quarta, ecc), senza interferenze esterne. Inoltre, essendo molto occupata con lo studio, ho pensato che l'auto-pubblicazione mi avrebbe dato maggior libertà, nelle scelte ma soprattutto nei tempi.


Il tuo romanzo ha una scrittura molto particolare, ricercata nella forma e negli aggettivi che la colorano. Come ti senti di descriverla? Cosa ti ha portata ad usarla?

Ho adattato la mia scrittura sia al genere che volevo scrivere sia alla personalità della mia protagonista. Volevo raccontare una storia divertente, e il carattere pungente di Valentina esigeva che la mia fosse una scrittura sarcastica, tagliente, ma non per questo priva di profondità. Allo stesso tempo Vale è una ragazza dalle grandi sensibilità, anche se nascoste, e questo mi ha permesso a volte di aprirmi a momenti più lirici. È stata una scrittura su misura per la protagonista e il genere di questa storia, un humour in cui ragazze che come me leggono molto potessero riconoscersi.


Come valuti il genere romance italiano in quest'ultimo periodo? C'è qualche libro che ti ha maggiormente colpita?

Per molti anni l'editoria si è affidata soprattutto alla traduzione di autrici straniere già affermate e a poche italiane selezionate (penso alle autrici pubblicate da Mondadori edicola e dalla ex Harlequin, e qualche eccezione da libreria come Sveva Casati Modigliani). 
Ora, invece, il self-publishing ha dato la possibilità a molte scrittrici italiane di farsi conoscere, e questo si nota anche dai numerosi gruppi e siti online che supportano i nostri talenti. Credo che ci sia veramente posto per un romance italiano, e che il successo riscosso da molte autrici dimostri che questo è un genere sostenibile e che può avere successo.

Per quanto riguarda le mie letture, appena finita la sessione estiva di esami prevedo di leggere alcune colleghe che ho conosciuto in queste settimane, come Paola Garbarino, Amneris di Cesare e Siro T. Winter.


I 3 libri di cui non potresti mai fare a meno?

Domanda malvagia! Penso che alla fine quelle che ho più care sono le storie d'amore che mi hanno segnata crescendo... Jane Eyre di Charlotte Bronte, Persuasione di Jane Austen e L'amante di Marguerite Duras, in cui ho letto per la prima volta di una storia d'amore interculturale.


Le cesoie di Busan avrà un seguito, si spera molto a breve... Sai indicarci una data di uscita approssimativa?

Settembre! Se tutto va bene. A luglio, però, uscirà una sorpresa per chi vuole avvicinarsi a Valentina e Won-ho e per chi, invece, li ha conosciuti leggendo le Cesoie.


Vuoi lasciarci qualche chicca curiosa sui personaggi del tuo libro?

Valentina ancora non lo sa, ma Won-ho è assolutamente incapace di fare la raccolta differenziata. E Won-ho non lo sa, ma secondo Valentina la parte più attraente (forse) di lui sono le sue ginocchia. Un giorno darà fuoco a tutti i suoi pantaloni lunghi e lo costringerà a mettersi solo shorts...


Che altro rimane da dire? Un grande in bocca al lupo a questa giovane scrittrice, a mio parere molto promettente e futura stella del mercato romance-italiano.

Per leggere la recensione del libro: 
http://ilcastellodicartablog.blogspot.it/2016/06/recensione-le-cesoie-di-busan-di-karen.html

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