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lunedì 20 giugno 2016

Recensione "LE CESOIE DI BUSAN" di Karen Waves

TITOLO: Le cesoie di Busan

AUTORE: Karen Waves

CASA EDITRICE: Self publishing

PAGINE: 192

DATA USCITA: 01 maggio 2016

ISBN: 978-1533227713


TRAMA
Quando Valentina conosce Won-ho capisce subito tre cose: la prima, che è la persona più antipatica che abbia incontrato in Corea; la seconda, che le sue labbra bellissime non possono cambiare questo fatto; e la terza, che se le chiederà di uscire gli dirà sicuramente di no. 
Dopotutto, non hanno niente in comune: solo un pessimo carattere, un umorismo tagliente, la profonda insofferenza per tutto ciò che non si possa fare in tuta e la passione che li consuma ogni volta che si incontrano. 
Ma Won-ho è tanto abile nel convincere Valentina quanto lo è a potare gli alberi di Busan e così, tra picnic al chiaro di lampione e caldi pomeriggi nei frutteti, la loro relazione cresce e l’attrazione si fa sempre più intensa. Anche se la coinquilina di Valentina insiste che si stanno innamorando e che sono fatti l’uno per l’altra, la famiglia di Won-ho si oppone e Valentina si trova di fronte a una scelta difficile. La storia d’amore con Won-ho sopravviverà, o lei e il suo appassionato potatore hanno i baci contati?



IMPRESSIONI
Quando mi è stata consigliata la lettura di questo libro, ero abbastanza scettica.
Il primo motivo è perché la scrittrice, nonostante lo pseudonimo, è italianissima.
Il secondo è perché la storia è ambientata in Corea, ed io mi sono immaginata la classica storiella inventata in posti di cui chi scrive non conosce un tubo...


NIENTE DI Più SBAGLIATO!

Partendo con ordine, la storia parla di Valentina (ragazza italiana in Corea per un anno di studi) e del coreano Won-ho, studente e potatore part-time.
La loro storia è delicata e dolce, si pizzicano, si scoprono pian piano, ed il lettore non può che innamorarsi di loro, con loro.
La scrittura è molto ricercata, parsimoniosa di aggettivi che creano nella mente una sorta di "giardino sensoriale", ve ne faccio un piccolo esempio con questa citazione:


"Mio. Sua. Parole rotonde e piene posate con loro sul prato, mentre il sole brillava sugli alberi potati, le gemme ancora chiuse"

Una volta abituati al linguaggio forbito, la storia scorre che è un piacere, vivace ed a tratti persino ingenua; si nota subito, fin dalle prime pagine, che l'autrice ha una profonda conoscenza degli usi linguistici e quotidiani dello Stato che descrive, e decisamente le fa prendere moltissimi punti.
La storia tra Valentina e Won-ho decolla piano, facendo assaporare al lettore quelle emozioni che provi quando sei giovane, e con un futuro tutto da scrivere. La chicca del libro, a mio parere, è Yae-rim, amica e coinquilina di "Ballentina la barbara", ha una linguaccia tagliente ed è impicciona fino all'osso, ma a modo suo darà un gran contributo alla storia, senza di lei non mi sarebbe garbata così tanto.

Quindi, per concludere, ho amato questo libro tanto da aver fatto le 2 di notte per finirlo, una volta iniziato mi ha così coinvolta che non riuscivo a smettere. Ed infatti non l'ho fatto, fino alla fine, dove avrei tanto voluto strozzare l'autrice perché PRETENDEVO il seguito!! :)
(Che, a detta della stessa, sarà previsto per l'autunno... non ci resta che aspettare).



VOTO:


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